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Dodoni, L’oracolo più antico della Grecia.

Dodoni, L’oracolo più antico della Grecia.

Dodoni: L’Antico Oracolo tra Storia, Natura e Archeologia

Situata nel cuore dell’Epiro, Dodoni è una delle più antiche e significative località dell’antichità greca, famosa per il suo oracolo, originariamente dedicato alla sola Dea Madre poi un luogo di culto dedicato a Zeus e alla dea madre Dione, forma femminile di Zeus. Questo sito, ricco di storia e fascino, offre ai visitatori non solo un tuffo nel passato, ma anche panorami naturali straordinari e resti archeologici che raccontano storie millenarie.e criptiche, che venivano poi interpretate dai sacerdoti. Inizialmente 800-750 a.C. all’epoca di Omero, non era presente nessun edificio nel sito, e i Selloi, i sacerdoti, dormivano sul terreno senza alcun riparo. Precedentemente al IV secolo a.C. c’era invece un piccolo tempio in pietra dedicato a Zeus. Successivamente si installò anche un corpo di sacerdotesse.

tempo di lettura 5 minuti.

Ioannina, Unità comunale di Ioannina, Comune di Ioannina, Unità regionale di Ioannina, Regione dell’Epiro, Grecia

Dodoni, E6, Oracolo, Comune di Dodoni, Unità regionale di Ioannina, Regione dell’Epiro

Sito archeologico di Dodoni

Tempo impiegato per la visita 1h
50%

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Ioannina

Un Viaggio nella Storia dell’oracolo di Dodoni

Dodona come era chiamata, era sede di un oracolo sorto in epoca pre-ellenica, è forse risalente al II millennio a.C, come descritto da Erodoto; in principio dedicato alla dea madre e poi anche a Zeùs Molossòs o di Zeùs Nàios. Lo stesso Erodoto ne racconta la fondazione. Il culto, incentrato attorno alla quercia sacra, prevedeva l’interpretazione da parte del fruscío delle foglie dell’albero sacro in seguito con l’avvento delle sacerdotesse, l’oracolo veniva probabilmente divinato attraverso deliri mistici. Gli uccelli avevano un ruolo centrale nell’oracolo, in qualità di intermediari.

«Questo è quanto ascoltai dai sacerdoti di Tebe, ed ecco quanto dicevano le profetesse di Dodona: due colombe nere, involatesi da Tebe di Egitto, giunsero una in Libia, l’altra presso di loro. Quest’ultima, posatasi su una quercia, disse con voce umana che lì doveva esserci un oracolo di Zeus; gli abitanti compresero che si trattava di un ordine divino e agirono di conseguenza. Raccontano che la colomba, andata presso i Libi, abbia ordinato ai Libi di fondare un oracolo di Ammone: in effetti, anche questo oracolo è di Zeus. Ecco il racconto delle sacerdotesse di Dodona; la più anziana di loro si chiamava Promeneia, quella dopo Timarete, la più giovane Nicandre. Con le sacerdotesse erano d’accordo anche gli altri Dodonei addetti al santuario.»

(Erodoto, Storie, libro II, 55)

La colomba era nera, si fa riferimento ad una donna egiziana, schiava o sacerdotessa.

Su sottili lamine rettangolari (elasmata) di piombo venivano incise le domande dei pellegrini all’oracolo di Dodoni. Centinaia di queste tavolette oracolari furono scoperte nel santuario di Dodoni. La data più antica risale al VI secolo a.C. Le domande sono state poste da individui, gruppi o addirittura città. Hanno toccato questioni relative alla vita quotidiana, alla famiglia, alla salute e al sostentamento. Particolarmente interessanti sono le richieste da parte delle città, ad esempio se si debbano fondare colonie o onorare gli dei con la costruzione di templi. Le risposte devono essere state orali anziché scritte. Probabilmente veniva impiegata la cleromanzia: l’interrogante sceglieva tra due lotti, che rappresentavano una risposta positiva e una negativa. Ancora oggi nella quercia piantata là dove era collocato l’antico recinto sacro è possibile trovare diversi bigliettini con scritte diverse richieste rivolte all’oracolo!

 Anche i cristiani sono affascinati dal mito delle colombe, che interpretano come un veicolo dello spirito di Dio, ma arrivati a Dodona nel 391 dC, abbatterono l’albero sacro.

Restano oggi le rovine dell’antica città, del teatro, e del recinto sacro.

Alberi, ritenuti portatori di saggezza divina, hanno attirato pellegrini da ogni angolo del mondo greco, desiderosi di conoscere il volere degli dei. L’oracolo di Dodoni è documentato fin dal VIII secolo a.C. e ha giocato un ruolo cruciale nella storia politica e culturale della Grecia antica, influenzando importanti decisioni e alleanze.

Le risposte dell’oracolo venivano fornite attraverso sacerdoti che interpretavano i suoni e i segni naturali, rendendo Dodoni un centro di riferimento per chi cercava guida spirituale e pratiche divinatorie. Il sito ha continuato a prosperare fino all’epoca romana, quando è stato ulteriormente abbellito con templi e monumenti.

Dodoni, Un Ambiente Naturale Suggestivo

Il contesto naturale di Dodoni è incantevole. Immersa in una vallata verdeggiante, la località è circondata da colline e monti che creano un paesaggio spettacolare. La vegetazione lussureggiante, con querce secolari e fiori selvatici, offre un’atmosfera serena, perfetta per riflessioni e meditazioni. Durante la primavera, il risveglio della natura riempie l’aria di profumi e colori, mentre in autunno le foglie delle querce si tingono di tonalità calde, creando uno scenario incantevole.

Il clima dell’Epiro, temperato e umido, contribuisce alla ricchezza della flora e della fauna, rendendo Dodoni non solo un luogo di storia, ma anche un paradiso naturale per escursionisti e amanti della natura.

I Resti Archeologici di Dodoni

I resti archeologici di Dodoni sono tra i più significativi della Grecia antica. Il sito include un grande teatro, costruito nel IV secolo a.C., che poteva ospitare fino a 17.000 spettatori. Ancora oggi, il teatro è utilizzato per eventi culturali e rappresentazioni, grazie alla sua straordinaria acustica e bellezza scenica.

Un altro elemento chiave è il Tempio di Zeus, che un tempo era ornato da magnifiche sculture e decorazioni. Anche se gran parte della struttura è andata perduta, le fondazioni e le colonne rimaste offrono un’idea della grandiosità di questo luogo sacro.

In aggiunta, si possono osservare i resti di un antico stadio, utilizzato per competizioni sportive, e di vari altari dedicati a divinità locali, che testimoniano l’importanza religiosa di Dodoni nel mondo antico.

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