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Museo archeologico di Sparta

Museo archeologico di Sparta

Museo Archeologico di Sparta: Un Viaggio nella Storia della Città Guerriera

Il Museo Archeologico di Sparta, situato nel cuore dell’antica città di Sparta, rappresenta un importante centro di ricerca e conservazione del patrimonio culturale della Laconia. Inaugurato nel 1874 e successivamente ampliato, il museo ospita una vasta collezione di reperti che documentano la vita quotidiana, le pratiche religiose e le gesta eroiche di una delle più celebri polis dell’antica Grecia.

La creazione del museo si inserisce in un contesto di crescente interesse per l’archeologia greca, durante il XIX secolo, quando molti scavi venivano effettuati nella regione per riportare alla luce le testimonianze materiali di un passato glorioso. L’istituzione ha svolto un ruolo cruciale nel recupero e nella valorizzazione della storia spartana, fornendo importanti informazioni sulle usanze e le tradizioni di questo popolo guerriero.

Il museo espone una varietà di reperti archeologici, suddivisi in diverse sezioni che coprono vari aspetti della vita spartana. Di seguito, alcuni dei principali reperti presenti nella collezione:

tempo di lettura 5 minuti.

Il Tempio di Apollo Epicurio a Bassae è uno dei monumenti più affascinanti della Grecia antica; il tempio è inserito fra i Patrimoni dell’umanità dell’UNESCO.

Sparta, incrocio tra Lykourgou, Agiou Nikonos, Sparti 231 00, Grecia

Messini, Mavrommati – Meligalas, Mavrommati, Comune di Messini, Messenia, Regione del Peloponneso, Grecia

Museo archeologico di Sparta

Tempo impiegato per la visita 1h
50%

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I Dioscuri: gemelli divini, eroi e protettori: Castore e Polluce, i Dioscuri, figli ( koúroi ) di Zeus ( Diós ); sono figli di Zeus e Leda, moglie di Tindaro, re spartano, figure emblematiche della mitologia greca, spesso raffigurati come due giovani guerrieri cavalcando destrieri alati. I gemelli incarnavano un ideale di bellezza, coraggio e lealtà fraterna. La loro nascita, avvolta nel mistero, è legata alla leggenda dell’uovo da cui uscirono, simbolo della loro doppia natura divina e umana. Ad essi dovette essere attribuita in origine la costellazione dei Gemelli. Castore, mortale, era un abile domatore di cavalli e un valoroso guerriero; Polluce, immortale, era dotato di straordinarie capacità atletiche, in particolare nella pugilato. Insieme, i Dioscuri divennero protettori dei marinai, dei viaggiatori e degli atleti, e il loro culto si diffuse in tutto il mondo greco.

Reperti del santuario di Artemide Orthia: Questa sezione del museo è dedicata ai numerosi reperti rinvenuti nel santuario di Artemide Orthia, uno dei luoghi di culto più importanti dell’antica Sparta. Tra questi, spiccano le offerte votive, i frammenti architettonici e le testimonianze dei rituali che si svolgevano in questo sacro luogo. Molte le maschere di argilla trovate nel tempio di Artemide. Si ritiene che queste fossero utilizzate per spettacoli rituali e danze che si svolgevano nel santuario in onore della dea. 

Sparta aveva alcune pratiche più brutali. Una delle prime pratiche storiche di sacrifici umani si trasformò nella fustigazione rituale dei giovani uomini della città presso il Tempio di Artemide la diamastìgosis. Coloro che sopravvivevano a queste percosse pubbliche senza battere ciglio venivano onorati, qualsiasi cosa di meno era disapprovata come segno di debolezza.  Tre specie di competizioni rituali tra giovinetti sono abbondantemente documentate epigraficamente a partire dal IV secolo a.C.: la mòa, una gara musicale; i kelòia, una competizione letteraria; e il kattheratòrion, una gara di caccia. Venivano dedicati a Orthia dai vincitori di queste competizioni dei falcetti di ferro, per l’importanza della dea in agricoltura, e della fertilità. Nel santuario si tenevano danze, competizioni musicali e banchetti, Elena stessa fu rapita mentre danzava nel santuario di Artemide Orthia. Essi sono un tratto comune nei culti laconici di Artemide.

Ceramiche e oggetti di uso quotidiano: Un’ampia sezione del museo è dedicata alle ceramiche, che costituiscono una preziosa fonte di informazioni sulla vita quotidiana degli spartani. Vasi, anfore e altri oggetti di uso comune ci offrono un’idea delle abitudini alimentari, delle tecniche produttive e delle preferenze estetiche degli antichi abitanti della Laconia.

Mosaici: La sala dedicata ai mosaici conserva alcuni splendidi esempi di questa antica tecnica decorativa, che raggiunse il suo massimo splendore in epoca romana. Durante la fine del III secolo e l’inizio del IV sec.d.C., nella città di Sparta erano attivi due laboratori locali di produzione di mosaici, unici per ricchezza cromatica e abilità di composizione. I mosaici romani si arricchiscono di nuovi elementi arricchiti dagli artigiani spartani.

Nel museo archeologico di Sparta è conservata una scultura di un oplita, ritenuto Leonida I, re di Sparta, che guidò gli Spartani nella battaglia delle Termopili nel 480 a.C. durante le guerre persiane, che indossa un elmo spartano piumato, V secolo a.C..

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