Prosymna: Le Origini
L’Heraion di Argo è un antico santuario dedicato a Era, la dea protettrice della città di Argo. Situato nella fertile pianura argiva a Prosymna, un’antica città che risale al periodo neolitico, è inoltre stata un importante centro di produzione di ceramica per molti secoli. Durante l’età del bronzo, Prosymna era conosciuta per sue tombe a tholos e altre strutture funerarie.
Secondo la mitologia greca, il nome Prosymna deriva da una figlia di Asterione, chiamata Prosymna, che insieme alle sue sorelle Acraea ed Eubea, era nutrice di Era. La città è menzionata da Pausania, storico e geografo greco antico, che descrisse Prosymna come un distretto nella sua opera “Descrizione della Grecia”.
L’Heraion di Argo
Il santuario è stato un importante centro religioso fin dal periodo miceneo. Il sito è stato utilizzato per rituali di purificazione e sacrifici, e include un’importante terrazza monumentale con mura ciclopiche.

L’Heraion di Argo è un antico santuario dedicato a Era, la dea protettrice della città di Argo. Situato nella fertile pianura argiva, il santuario è stato un importante centro religioso fin dal periodo miceneo.
Argo, una delle città più antiche della Grecia, è ricca di storia e di monumenti che ne testimoniano la grandezza nei secoli.
Μέθανα, Κοινότητα Λουτροπόλεως Μεθάνων, Δημοτική Ενότητα Μεθάνων, Δήμος Τροιζηνίας – Μεθάνων, Περιφερειακή Ενότητα Νήσων, Περιφέρεια Αττικής, Αποκεντρωμένη Διοίκηση Αττικής, 180 30, Grecia
Nafplio, un gioiello sul mare è una delle mete preferite sia dai turisti greci che da quelli internazionali, affascinando per la sua architettura, le spiagge, i monumenti storici e l’atmosfera rilassata.
Comunità di Midea, Unità comunale di Midea, Comune di Nafplion, Unità regionale di Argolide, Regione del Peloponneso, Grecia
Dendra, Comunità di Manesis, Unità comunale di Midea, Comune di Nafplion, Unità regionale di Argolide, Regione del Peloponneso
Heraion di Argo
Il culto di Era
Il culto di Era sembra avere affinità con le divinità femminili legate alla natura e alla fertilità della civiltà minoica e micenea, come la “Potnia” (Signora), figura centrale nel pantheon miceneo. Era stessa era considerata una protettrice della fertilità, della famiglia e dell’abbondanza agricola, ruoli che riflettono continuità con tradizioni religiose precedenti.
Era è figlia di Crono e Rea, e quindi appartiene alla generazione dei Titani, la regina degli dèi e la sposa di Zeus. È una divinità complessa, associata al matrimonio, alla famiglia e alla protezione delle donne durante il parto. Il suo culto ha radici profonde e connessioni con tradizioni religiose pre-greche, forse derivanti dalle divinità femminili della natura e della fertilità tipiche delle civiltà minoica e micenea. Era è raffigurata come una donna maestosa e severa, spesso seduta su un trono e accompagnata da un pavone, animale sacro a lei dedicato. Altre sue attribuzioni sono il melograno (simbolo di fertilità e abbondanza) e lo scettro regale. Il suo epiteto “boôpis” (dagli occhi bovini o splendenti) evidenzia il suo legame con il bestiame e la natura, un elemento che può risalire a culti agricoli pre-ellenici.
Il sito dell’Heraion di Argo, uno dei principali santuari dedicati alla dea Era, ha radici che risalgono all’età micenea (XV-XIII secolo a.C.). Gli scavi hanno portato alla luce tombe a camera micenee nei pressi dell’area, suggerendo un utilizzo sacro già in quel periodo, anche se il santuario di Era come tale si sviluppò successivamente, a partire dall’VIII secolo a.C., in un luogo che già in precedenza era considerato sacro.
Il santuario ha subito diverse fasi di sviluppo, con il primo tempio eretto nel VII secolo a.C. Durante il suo apogeo nel V secolo a.C. Il nuovo tempio, costruito dopo un incendio, fu progettato dall’architetto Eupolemo di Argo e conteneva una celebre statua crisoelefantina di Era realizzata da Policleto. l’Heraion di Argo era uno dei centri religiosi più importanti della Grecia.
L’Heraion di Argo fu costruito sulle pendici meridionali della catena montuosa dell’Eubea (moderna Aetovouno). A ovest questa piccola altura è delimitata da un letto di torrente, noto come “Acqua Eleuteriana” , era usato dalle sacerdotesse della dea per purificarsi. Il complesso si evolve nel corso dei secoli, comprendendo diverse strutture religiose e civili che riflettono la sua centralità politica e religiosa per la regione di Argo.
Nel santuario di Argo si tenevano anche feste annuali per celebrare la Ierogamia , il sacro matrimonio di Era e Zeus. La sorgente di Kanathos a Nauplia era sacra perché Era vi si bagnava, per riconquistare la verginità, prima della Ierogamia . Pertanto, gli Argivi bagnarono in lei la sua statua, prima della cerimonia di questa festa. E i riti per le donne promesse si svolgevano ad Argeion Heraion. Quando una giovane donna lasciava lo status e l’età di una bambina e diventava adulta, c’erano numerosi riti pratici nell’Heraion, come il bagno nell’acqua del fiume Eleftherios , che la preparavano/attivavano per il matrimonio. C’era anche un corteo verso Argeio Heraion da Argo, la Processione di Hera Argeia (circa 44 km) . Dalla città di Argo alla Via Santa, con sfilata di gruppi di giovani donne, buoi/vacche e giovani armati.
I visitatori dell’Argeion Heraion hanno fatto offerte votive ad Hera: prima di pregare, hanno lasciato in aree specifiche del sito figurine, sigilli, amuleti, gioielli, simboli della cura dei bambini e della femminilità, figurine di bambini e donne, oggetti votivi in terracotta di attività domestiche (come prodotti alimentari, abbigliamento e produzione tessile), figurine di guerrieri e scudi…
Il Tempio di Era
- Tempio Arcaico (VII secolo a.C.): Era un tempio più antico, probabilmente costruito in mattoni crudi e legno, distrutto da un incendio intorno al 423 a.C.
- Tempio Classico (V secolo a.C.): Ricostruito in stile dorico dall’architetto Eupolemo, era un imponente edificio che ospitava una statua crisoelefantina (oro e avorio) di Era, opera del celebre scultore Policleto, questa raffigurava Era seduta su un trono, con una corona in testa, con una melagrana in una mano, con uno scettro nell’altra, e in cima al scettro un gufo.


Nel tempio c’era anche una piccola statua della dea, realizzata in legno di pero selvatico, proveniente da Tirinto , così come una statua d’oro di elefante. Forse sui frontoni del tempio erano raffigurate la nascita di Zeus e la caduta di
Troia , raffigurata anche sulle metope. L’importanza del sito preesistente nella guerra di Troia è citata da scrittori greci, certo non questo santuario ma il sito in quanto luogo di culto miceneo. Davanti all’ingresso del tempio c’erano le statue delle sacerdotesse di Era e degli eroi di Argo. Importante per la ricostruzione delle tribù doriche di questi territori fu il ritrovamento di una stele della tipologia a frontone triangolare, riportante un’iscrizione, che doveva ospitare nella parte inferiore, un donativo. Il contenuto dell’iscrizione consiste in una lista di quattro ieromnemoni. Gli Ieromnemoni erano funzionari connessi con i templi, che si occupavano soprattutto di problematiche amministrative interne. Ad Argo erano quattro, ognuno designato da una delle quattro tribù cittadine. Si tratta di una delle prime menzioni dei nomi delle quattro tribù doriche.
Va specificato che, originariamente, il popolo di Argo era suddiviso, alla stregua di tutti gli altri popoli dorici, in tre tribù: gli Illei, i Panfili e i Dimani, formatesi dopo la migrazione dei Dori. L’iscrizione ospitata nella stele riveste un’importanza storica fondamentale, innanzitutto perché è una delle più antiche iscrizioni del Santuario di Hera ad Argo e, in secondo luogo, perché è uno dei primi testi a menzionare la quarta tribù degli Hyrnathioi. Questa iscrizione può rappresentare un momento storico ben preciso: la disfatta del 494 a.C., che ha visto gli Spartani trionfare sugli Argivi. Questa sconfitta condusse, senza dubbio, a l’immissione di nuovi individui nella popolazione;
La stele e il telamone sono consacrati ad Hera Argeia. Questi (sono) gli Ieromnamoni: Pyrwalion, della tribù dei Dymanes presiede; Alkamenes, della tribù degli Hylleis; Aristodamos, della tribù degli Hyrnathioi; Amphicritos, della tribù dei Pamphiloi.
L’Altare di Era
Un grande altare si trovava davanti al tempio, usato per i sacrifici rituali. Era una struttura centrale per le cerimonie religiose e le festività in onore della dea, spesso associate alla fertilità e alla protezione delle donne. Sull’altare di questo tempio di Hera gli Argivi conclusero trattati politici.
Ogni 5 anni ad Argo si svolgevano le “Herea” – feste della dea suprema, con gare, anche in epoca imperiale! Il vincitore ha ricevuto uno scudo di bronzo e una corona di mirto. Gli archeologi hanno trovato molte idrie di rame con iscrizioni, indicanti che si trattava di premi.
La Grande Scala
Una monumentale scala in pietra collegava le diverse terrazze del santuario, sottolineando la maestosità dell’intero complesso e facilitando l’accesso tra le aree sacre e civili
La Stoa Dorica
Una lunga stoa (portico colonnato) costruita in stile dorico, utilizzata per assemblee o come luogo di rifugio per i pellegrini. Forniva anche una cornice architettonica decorativa al santuario.

La Sala Ipostila
Probabilmente utilizzata per funzioni civili o religiose. Questa struttura coperta, sostenuta da colonne, dimostra il carattere multifunzionale del santuario e la sua importanza non solo religiosa, ma anche sociale e politica
Strutture per la purificazione
Il santuario includeva luoghi per la purificazione rituale, come fonti d’acqua sacra. Questi erano elementi essenziali per l’accesso al tempio, dato che i fedeli dovevano purificarsi prima di partecipare alle cerimonie
Insediamenti e Strutture Secondarie
Nell’area circostante si trovavano resti di edifici abitativi, magazzini e laboratori, a testimonianza della vitalità del luogo anche per attività quotidiane legate alla manutenzione e gestione del santuario.
Il santuario rimase un centro religioso e politico cruciale per la città di Argo fino all’epoca ellenistica e romana, subendo modifiche e aggiunte architettoniche nei secoli successivi
Anche se gran parte del sito è andata distrutta, resti significativi, come tombe micenee e strutture religiose, sono ancora visibili oggi.






















Dal sito archeologico del santuario di Argo si gode una magnifica vista sulle pianure sottostanti, che rende bene l’idea della struttura palazziale micenea e dei rapporti con la vicina Argo, Micene e Tirinto.
Heraion di Argo: come arrivare
L’Heraion di Argo è ben collegato e facilmente raggiungibile. In auto, da Atene basta percorrere l’autostrada per circa 130 km verso Corinto e proseguire in direzione di Argo. Superata Micene, prima di raggiungere Argo, si troveranno le indicazioni verso Ireon, con tanto di riferimento al sito archeologico, occorrerà quindi svoltare a sinistra e proseguire sempre dritti per una stradina che sale verso il sito.
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