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Isthmia, museo e sito archeologico

Isthmia, museo e sito archeologico

Il sito archeologico di Isthmia è accessibile direttamente dal museo archeologico, di tutti gli edifici si possono osservare le fondamenta, il sito conserva delle pavimentazioni a mosaico di epoca romana di eccezionale bellezza, come doveva essere il complesso termale decorato da marmi preziosi. L’edificio centrale è il Santuario di Poseidone, uno dei quattro santuari panellenici dove anticamente si svolgevano gare atletiche e musicali. Il biglietto pre la visita al museo archeologico di Istmia è cumulativo e comprende anche la visita al sito archeologico.

Il museo presenta reperti provenienti dagli scavi nei cimiteri micenei della zona, il Santuario di Poseidone, le terme romane, le mura di Giustiniano, la collina di Rachi Isthmia e il porto di Kechries. Una delle esposizioni più importanti del museo sono i pannelli di vetro che provengono dal tempio di Iside presso l’antico porto di Kechries.

tempo di lettura 8 minuti.

Museo archeologico di Isthmia, Kira Vrisi Isthmia

Sito archeologico di Isthmia

Tempo impiegato per la visita 1h
50%

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Le antiche terme romane di Istmia

Le terme romane nel sito archeologico di Istmia, sono di grande interesse, non solo per la loro architettura, ma anche per i meravigliosi mosaici che vi sono stati scoperti. Le terme di Istmia risalgono all’epoca romana, tra il II e il IV secolo d.C. I frammenti trovati indicano che la decorazione a mosaico copriva una vasta porzione del complesso termale, in particolare nelle sale di rappresentanza e negli ambienti adibiti ai bagni caldi e freddi. L’acqua, associata a divinità come Poseidone, era vista come un elemento sacro. Erode Attico (101-177 d.C.) ha una connessione significativa con le antiche terme di Istmia e i loro mosaici, poiché egli fu un noto mecenate dell’arte e dell’architettura, nonché un importante politico e filosofo greco del periodo romano.

Originario di Maratona, in Grecia, Erode Attico proveniva da una famiglia ricca e influente e fu uno degli uomini più potenti del suo tempo, noto per la sua grande generosità nel finanziare progetti pubblici. Erode Attico finanziò una serie di opere pubbliche nel santuario di Poseidone, di cui le terme facevano parte. Le terme di Istmia, insieme a numerosi altri edifici pubblici, furono ampliate e arricchite durante il suo patrocinio. È probabile che i mosaici delle terme siano una testimonianza dell’influenza di Erode nel promuovere un’arte che integrava motivi della mitologia greca con il gusto decorativo romano, destinata a impressionare i visitatori e riflettere l’elevata posizione culturale e politica del mecenate.

Il culto di Poseidone

Il culto a Poseidone nel luogo risale probabilmente all’VIII secolo a.C.. Un primo edificio templare venne costruito in epoca arcaica nel VII secolo a.C. e dopo la sua distruzione nel 470 a.C. fu ricostruito in epoca classica nel 440 a.C.. Nuovamente distrutto da un incendio nel 390 a.C. venne ancora ricostruito, nel IV secolo a.C. Il santuario extraurbano fu sede dei giochi istmici, riorganizzati nella XLVII Olimpiade (584-580 a.C.), ma probabilmente esistenti da epoca più antica. Il primo tempio, costruito intorno al 700 a. C., è uno dei più antichi templi dorici costruiti in Grecia. Le mura di pietra locale erano decorate con pitture murali. Sulla grondaia le tegole di copertura erano a sezione triangolare.

Il tempio arcaico fu distrutto dal fuoco intorno all’epoca delle guerre persiane. Un perirrhantèrion (bacini di purificazione rituale) di marmo è un magnifico esempio di scultura arcaica greca, datato per lo stile intorno al 650 a. C. Un’area sacrificale è stata trovata cosparsa di cenere, di ossa combuste di animali e di ciottoli. Quest’ultima deve essere stata in uso per sacrifici, risalendo forse al periodo in cui le vittime erano uccise con strumenti di pietra.

Un nuovo tempio dorico fu costruito prima della metà del V sec. a. C. Sebbene di dimensioni minori rassomiglia al tempio di Zeus ad Olimpia. Lo stadio, localizzato vicino al tempio di Posidone, la cui pista per le corse ebbe probabilmente la medesima lunghezza di quella dello stadio di Olimpia: m 192,25, ma successivamente fu scorciata. In un’epoca ancora più tarda fu abbandonata e fu ricostruito in altra posizione.

Un teatro fu costruito alla fine del V sec. a. C.

Al IV sec. a. C. appartengono anche due edifici per banchetti di culto: ciascun edificio aveva due vani, vi si accedeva attraverso cortili aperti provvisti di cucine e di altri apprestamenti per preparare i cibi. Sono stati trovati 17 vasi fittili di forme semplici utilitarie, I vasi si datano nella metà del IV sec. a. C. e mostrano che questi edifici per i banchetti furono abbandonati a quest’epoca. Questi vani servivano probabilmente ai membri di un collegio sacro, forse la corporazione che andava sotto il nome di artisti dionisiaci.

La distruzione di Corinto ad opera di Mummio nel 146 a. C. interruppe il funzionamento del santuario dell’Istmo. Anche dopo la fondazione della colonia romana sotto Giulio Cesare il santuario istmico sembra che sia stato trascurato. La visita di Nerone nel 66-67 d. C. inaugurò lo scavo del canale di Corinto. Ai giochi istmici egli partecipò alle gare musicali e rivolse un discorso ai Greci radunati. Il discorso è conservato in un iscrizione ora nel museo di Tebe. Il santuario dell’Istmo continuò la sua funzione fino alla fine del IV sec. d. C. La fine si ebbe all’epoca di Giustiniano (527-565 d. C.) quando tutti gli edifici che rimanevano in piedi furono abbattuti e il materiale usato per la costruzione di una fortezza e per un muro attraverso l’Istmo.

Il museo archeologico di Istmia

Il Museo archeologico di Istmia si trova accanto al sito archeologico del Santuario di Poseidone, uno dei quattro santuari panellenici dove anticamente si svolgevano gare atletiche e musicali. Il Museo di Istmia espone reperti provenienti dagli scavi effettuati sotto gli auspici della Scuola Americana di Studi Classici di Atene, sia nell’area del santuario di Poseidone che nell’antico porto di Cencrea, nonché reperti provenienti da importanti siti archeologici siti nella più ampia regione dell’Istmo.

I Pannelli ad intarsio di pasta vitrea

Pannelli ad intarsio di pasta vitrea con rappresentazioni di paesaggi, un porto, edifici, templi,pescatori, pesci della fine del IV secolo d.C. È una raccolta di pannelli di vetro romani scoperti nel porto di Kenchreai. I pannelli più grandi misurano oltre 1,5 metri di lunghezza e oltre 0,5 metri di larghezza. Nel 375 d.C. un terremoto ha fatto affondare e crollare in mare gran parte del porto di Kenchreai, i pannelli erano stati accatastati in attesa della messa in opera. Sono stati ritrovati sott’acqua non è stato possibile restaurarli tutti perché i pannelli erano stati accatastati uno di fronte all’altro e la gran parte di essi si erano fusi.

I pannelli di vetro sono stati realizzati con pezzi sempre più piccoli di vetro colorato o pasta di vetro. È quasi certo che dovevano essere installati nell’edificio del ninfeo. La patina formata dall’acqua salata del mare ha conferito alle scene un aspetto sbiadito.

A seconda del soggetto, i pannelli appartengono a tre categorie:

A. Pittorici Un totale di 26 pannelli pittorici raffigurano panorami architettonici marini o litorali. Erano rettangolari, larghi 1,90 m e alti 0,85 m. Sembra che facessero parte di un fregio orizzontale continuo poiché hanno bordi in alto e in basso ma nessuno ai lati.

B. Ieratico Un totale di 12 pannelli sono designati come ieratici. Ogni pannello raffigura una singola figura a grandezza naturale di un saggio, un funzionario, un personaggio mitico o rituale che misura circa 1,90 m di altezza per 1,05 m di larghezza. Tre figure sono chiaramente identificate dalle iscrizioni: Omero, Platone e Teofrasto. Erano tutti circondati da elaborate cornici decorative.

C. Decorativi I pannelli decorativi, ipotizzati originariamente in 68, raffigurano motivi geometrici floreali e architettonici. Erano rettangolari o quadrati e misuravano 1,22 m per circa 0,60 mo 1,22 m quadrati. Un totale di 87 pannelli furono finalmente recuperati in uno stato quasi completo o frammentario e pubblicati nel 1976.

L’argomento, lo scintillio della luce interna, la traslucenza, la trasparenza e il clangore del vetro, i media artistici esprimono il contesto filosofico neoplatonico della tarda antichità poco prima della definitiva prevalenza del cristianesimo.

Porta in legno tardo romana da Kenchreai:

Ritrovata nel “Tempio di Iside” allagato sul molo sud di Kenchreai, aveva lo scopo di chiudere la porta tra la Fountain Court e la cantina/ipogeo dell’edificio.

IV secolo d.C.

Nel sito era presente la Stele di Victor con ritratto di Kornelios il Corinzio, osservabile al museo archeologico. Secondo l’iscrizione sull’architrave, il monumento fu dedicato da due figli, il pythaules L. Kornelios Korinthos in onore del padre Loukios Kornelios Korinthos che ottenne successo in molte competizioni musicali. Le sue vittorie sono registrate da iscrizioni all’interno delle corone scolpite sopra e sotto il ritratto. Dalla porta nord-orientale del muro dell’Esamilion. Metà del II secolo d.C.

L’”Erotes Arcade” è costituito da una serie di archi in legno rivestiti con impiallacciatura di osso. Sulla superficie frontale il porticato è decorato da un elaborato disegno figurato costituito da coppie di eroti con le braccia tese, uniti da ghirlande di rami di palma o di ulivo che tengono alternativamente per il fusto o toccano la punta con le mani. Il porticato è sostenuto da colonne in legno che presentano elementi architettonici in avorio come capitelli corinzi, basi di colonne e blocchi architettonici.

Trovato nel cosiddetto “Tempio di Iside” 4 sec. a.D.

Figurine micenee di Yiriza: 1400-1300 a.C.

Figurine di tipo proto-Phi, di tipo Phi, figurina di donna (?) che impasta o lava in una bacinella, figurina di toro, figurina di un contadino con un toro.

Oinochoe miceneo 1350/1300 a.C. raffigurante un polpo, un reperto identico è conservato nel museo di Nafplion, nel museo di possono osservare altri reperti di epoca micenea.

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